Continua il periodo nero di Roman Abramovich a causa della guerra in Ucraina: svelati dei retroscena sorprendenti legati alla vendita del Chelsea.
Non si placano le polemiche riguardanti Roman Abramovich: il proprietario del Chelsea è sotto accusa a causa di alcuni retroscena sorprendenti legati alla vendita dei Blues.
In questi momenti, il suo nome sta rimbalzando in tutta Europa: Roman Abramovich è tra gli uomini più discussi degli ultimi complicati e drammatici giorni. La guerra in Ucraina sta coinvolgendo anche il proprietario del Chelsea a causa dell’amicizia che lo lega al presidente russo Vladimir Putin. Il rapporto che lo lega al politico ha portato a numerose polemiche, soprattutto nel Regno Unito: in Parlamento, infatti, si è discusso della possibilità di negarli il visto a vita.
Inoltre, in molti hanno messo in dubbio l’eticità del suo ruolo di proprietario del club londinese, anche se lui stesso ha in seguito deciso di metterlo in vendita, dichiarando che il ricavato avrà uno scopo benefico. Tuttavia, un alone di mistero avvolge la sua figura e le sue decisioni: nuovi retroscena, infatti, stanno stravolgendo l’opinione pubblica.
Il Chelsea, l’acciaieria e la beneficenza: il mondo contorto e misterioso di Roman Abramovich
La figura di Abramovich in Inghilterra è sempre stata misteriosa, a tratti affascinante. Il Chelsea, sotto la sua gestione, ha vissuto il miglior periodo della propria storia, vincendo tutto e diventando una super potenza europea. Tuttavia, i tifosi delle altre squadre hanno faticato ad accettare quelli che vengono definiti i “soldi russi”, anche se in molti ammettono che il suo ingresso in Premier League abbia aumentato la competitività.
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Gli ultimi eventi, come noto, lo hanno messo al centro delle polemiche. Il suo rapporto con Putin e il ruolo di azionista dell’acciaieria Evranz hanno causato delle accuse, ma in seguito si è scoperto il suo ruolo come mediatore per la pace. Abramovich, infatti, è intervenuto durante l’incontro fra Russia ed Ucraina andato in scena in Bielorussia con lo scopo di portare la pace fra le due Nazioni.
Questo gesto, oltre alla scelta di donare in beneficenza i ricavati della vendita del Chelsea, hanno ripulito la sua immagine. Tuttavia, le polemiche non hanno mai fine: alcuni retroscena sorprendenti, infatti, lo stanno mettendo di nuovo sotto i riflettori.
Le accuse senza fine: i sorprendenti retroscena della vendita del Chelsea
Il Chelsea, da qualche giorno, è ufficialmente in vendita. Al momento, lo svizzero Wyss sembra essere molto interessato alla possibilità di rilevare il club londinese, ma l’investimento sarebbe molto elevato (si parla di una cifra vicina ai €3 miliardi).
È ormai risaputo che Abramovich abbia scelto di donare interamente il profitto in beneficenza alle vittime e ai feriti della guerra in Ucraina.
Tuttavia, l’opinione pubblica sta sollevando nuove accuse. Secondo molte persone, infatti, Abramovich starebbe vendendo il Chelsea per poter avere una nuova vita e una situazione fiscale migliore negli Emirati Arabi. Inoltre, il suo coinvolgimento nell’acciaieria Evraz continua a far discutere, poiché è attiva nella costruzione dei tank russi.
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In più, l’autorevole quotidiano inglese The Guardian ha affermato che non sia vero quanto circola a proposito della beneficenza. Infatti, la cifra sarebbe donata sia alle famiglie ucraine, ma anche a quelle russe. Si tratterebbe dunque di una donazione senza distinzione fra “giusto” e “sbagliato”, fra “buoni” e “cattivi”.
Il nome di Roman Abramovich, dunque, continuerà a far discutere anche nei prossimi giorni, nonostante i suoi gesti siano volti alla pace. Lui non si è ancora pronunciato pubblicamente, ma è probabile che, una volta chiusa la faccenda, voglia far chiarezza sulla sua posizione.