Gian Piero Gasperini ha portato l’Atalanta per la prima volta nella sua storia ai vertici del calcio italiano. La Dea è ormai una realtà consolidata e un modello da seguire, ma la sfida è dietro l’angolo: le parole rivolte a Gasperini la dicono lunga su ciò che sta accadendo.
Anche in questa stagione l’Atalanta, seppur in Europa League, è l’unica squadra insieme alla Roma in Conference a rappresentare l’Italia in campo internazionale nonostante una rosa di molto inferiore per valore economico alle big di Serie A. Merito di un lavoro e di una programmazione che sono stati di ispirazione in tutto il mondo.
Lavorare in modo serio e giusto porta sempre i suoi frutti, e l’Atalanta è l’esempio lampante di come questa cosa sia vera. Basti pensare che nella stagione 2015/16 la Dea, allenata da Edy Reja, concludeva il suo campionato con un onesto tredicesimo posto garantendosi la quinta salvezza di fila in Serie A (record della storia del club).
In quella squadra già figuravano giocatori come Toloi, Frueler, De Roon e Papu Gomez che hanno rappresentato la storia recente della squadra di Percassi. L’arrivo di Gasperini sulla panchina nella stagione successiva ha rappresentato solamente l’inizio della rivoluzione. E pensare che dopo cinque giornate l’Atalanta si ritrovava penultima in classifica con soli tre punti conquistati.
La società ha creduto però nel lavoro del tecnico ex Genoa che alla fine ha concluso la stagione al quarto posto, riportando la Dea in Europa 26 anni. La storia recente è nota e parla chiaro: seguirono un settimo posto e tre storici terzi posti di fila (conditi con una semifinale di Champions sfiorata).
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Il tecnico non le manda a dire: “Giocano così..”
L’Atalanta è ormai una realtà affermata anche se in questa stagione ha avuto tante problematiche che le hanno impedito di lottare per le posizioni di vertice. Nonostante ciò la squadra di Gasperini ha eliminato Olympiacos prima e Bayer Leverkusen poi in Europa League. Adesso è il turno di un’altra squadra tedesca, il Lipsia, contro cui i nerazzurri cercheranno di conquistare una storica semifinale.
Gli elogi all’Atalanta e al suo allenatore sono arrivati proprio dal suo prossimo avversario, Domenico Tedesco, mister del Lipsia nato a Corigliano-Rossano ma cresciuto in Germania. Arrivato per sostituire l’esonerato Marsch, l’ex allenatore dello Schalke 04 ha rimesso in carreggiata il Lipsia riportandolo in zona Champions in Bundesliga e raggiungendo i quarti di Europa League. Dopo aver elogiato alcuni giocatori come Palomino, Demiral e Malinovskyi, Tedesco ha parlato della filosofia che un allenatore top come Gasperini ha inculcato alla squadra in questi anni.
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“Temo la fisicità dell’Atalanta, sanno giocare con più moduli e in più modi, sono un avversario pericoloso. Gasp è tra i migliori allenatori italiani insieme ad Antonio Conte e Ancelotti“. Complimenti che faranno sicuramente piacere a Gasperini, che però farà di tutto per provare a causare un dispiacere al suo collega nelle prossime due partite.