Disavventura shock per Bakayoko: attimi di terrore per il centrocampista del Milan, ecco cosa è successo: c’è la spiegazione della Polizia.
Non sono pochi i tifosi e, in generale, le persone esterne al mondo di questo sport a chiedersi quale sia la tipologia di vita condotta da atleti, con la fortuna di essere milionari e giovani ma al contempo, soprattutto in un Paese come il nostro dominato da media e passionalità dei tifosi, costretti sovente a vivere in sordina e privi di quella libertà di uscire in centro senza dare nell’occhio.
Certo, il compromesso sembra tra i più giusti considerando gli onori consequenziali a questa tipologia di oneri ma, ad esempio, non vengano dimenticate le parole spese da Cristiano Ronaldo quando, ai tempi della sua triennale permanenza a Torino ai tempi della Juventus, il campionissimo portoghese aveva sottolineato in un’intervista di trovarsi nella condizione economica di potersi permettere un parco giochi nel giardino di casa ma al contempo di soffrire per il non potersi godere la possibilità di scendere in strada per portare al parco i propri figli senza essere preso d’assalto.
Onori e oneri, come dicevamo e, soprattutto, un modus vivendi che sovente, almeno dall’esterno, figura come perfetto e invidiabile. Un po’come tutti gli amanti del gossip, sono tante le persone affascinate e intrigate dagli scoop legati alla vita privata dei calciatori, dal fronte amoroso-sentimentale a quello legato alla mondanità quotidianamente vissuta.
Da Totti a Karsdorp: quando l’ordinario diventa utopia
Di esempi di giocatori che, sulla falsariga di quanto annunciato già da Ronaldo, abbiano sottolineato l’impossibilità di fare le cose più semplici e quotidiane con la spensieratezza dei più tipici “comuni mortali” ce ne sono molti.
Basti pensare a Francesco Totti che, qualche anno fa, prima della separazione inattesa da Ilary Blasi, aveva documentato sulle proprie storie Instagram la stramba idea di visitare Roma in una fase storica in cui la città eterna era meno affollata, ossia durante un periodo in cui c’erano ancora le restrizioni per il Covid.
Il Capitano documentò su Instagram questa esperienza singolare nella sua semplicità e ordinarietà, evidenziando di essersi trovato nella condizione di doversi camuffare con berretto e cappuccio, nonché di dover pubblicare gli scatti social solamente in un secondo momento, al fine di evitare afflussi di fan ed eventuali resse.
Lo stesso Karsdorp, per restare nel mondo Roma, ha poi qualche mese fa detto la sua circa la popolarità e la modalità di vivere quest’ultima in Italia rispetto all’Olanda. L’esterno giallorosso di José Mourinho aveva sottolineato come i due Paesi fossero abbastanza simili, per quanto gli sia capitato diverse volte in Italia di essere interrotto anche durante cene o pranzi fuori per uno scatto o un autografo.
Disavventura per Bakayoko: il centrocampista del Milan a rischio arresto
Come dicevamo, gli esempi potrebbero essere numerosi. Ci limitiamo però qui a resocontare uno stranissimo episodio verificatosi ad un giocatore del Milan e divenuto per lui esperienza di certo ben più spiacevole rispetto a fan indiscreti che chiedano selfie o firme su maglie o fogli di carta.
Ci riferiamo a Tiemoué Bakayoko, tornato a Milano dopo l’esperienza in prestito di un anno al Napoli sotto l’egida del suo mentore Gattuso e reduce quest’anno da una stagione pressoché anonima e trascorsa in sordina.
In questi giorni, in particolar modo, è iniziato a circolare un video ritraente il centrocampista in un momento di perquisizione veemente da parte della Polizia di Stato, dopo essere stato intimato da quest’ultima ad abbandonare la guida del proprio imponente fuoristrada e a sottoporsi ad un controllo.
L’epilogo ha quasi del tragicomico, con uno dei due militari che riconosce il giocatore e fa presente al collega la situazione. La scena ha causato non poche reazioni, a partire da chi abbia accusato gli agenti di razzismo, passando per quelli che abbiano invece maturato posizioni nei confronti dei militari di forte critica per un “favoritismo”, in seguito all’atteggiamento di amicale resa non appena si fosse concretizzato il riconoscimento da parte del su citato.
Bakayoko, che paura per il centrocampista del Milan: la spiegazione della Polizia
A disambiguare la situazione è stata però la stessa Polizia di Stato che ha commentato e spiegato come segue la vicenda.
“Sono commenti fuori luogo, il controllo è scattato perché Bakayoko e l’altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente è terminato quando ci si è resi conto di aver fermato una persona che non c’entrava“.
E ancora: “Bakayoko è stato fermato in un contesto operativo che giustificava l’adozione delle più elevate misure di sicurezza anche in funzione di autotutela. L’intervento si è svolto con modalità assolutamente coerenti rispetto al tipo di allarme in atto. Identificata la persona e chiarita la sua estraneità ai fatti per cui si procedeva, il servizio è ripreso regolarmente senza alcun tipo di rilievo da parte dell’interessato“.