Il famigerato Byron Moreno, arbitro dell’assurda Italia-Corea dei mondiali di calcio del 2002, torna a parlare degli avvenimenti di quel match.
È sicuramente l’arbitro più odiato all’unanimità da tutto il popolo italiano: l’ecuadoregno Byron Moreno, arbitro di Italia-Corea, una delle più grandi disfatte della nazionale azzurra.
È il mondiale 2002, disputato in Corea del Sud e Giappone. L’Italia, seconda dietro al Messico nel Gruppo G con Croazia ed Ecuador, sfida negli ottavi di finale i padroni di casa della Corea del Sud, qualificati al primo posto del Gruppo D davanti a Stati Uniti, Portogallo e Polonia.
La partita inizia subito male per gli azzurri, che al 4′ di gioco devono fronteggiare un calcio di rigore per una trattenuta. Dal dischetto si presenta Ahn che viene però ipnotizzato da Buffon. Gli azzurri allora si galvanizzano e passano in vantaggio con il colpo di testa di Bobo Vieri sul calcio d’angolo perfetto di Francesco Totti al 18′.
Dopo diverse occasioni sprecate il giocatore coreano Seol Ki-Hyeon sfrutta una palla vagante in area di rigore e porta la partita ai tempi supplementari, che si sarebbero giocati con la regola del Golden Goal, dove inizia la follia dell’arbitro Moreno.
Al minuto 104′ Totti viene atterrato clamorosamente in area di rigore. Moreno però non è di questo avviso e ammonisce il romanista per simulazione. È il secondo giallo per il numero 10 italiano. Nella ripresa Tommasi sfrutta un rimpallo di Vieri e mette in porta per il gol qualificazione, ma la rete viene annullata per un fuorigioco che però non c’era. Al 117′ arriva la beffa con il gol di Ahn, che riscatta il rigore sbagliato ad inizio gara e qualifica clamorosamente la Corea.
Nonostante tutte le polemiche che ci sono state in questi 20 anni dalla disputa di quella partita, l’arbitro Byron Moreno non torna sui suoi passi, e continua a sostenere di aver arbitrato bene l’incontro.
“Siamo onesti, non credo che in Italia-Corea l’influenza dell’arbitro sia stata decisiva per l’esito della partita. Sul gol dell’Italia c’era una trattenuta su Vieri, e se non avesse segnato avrei dato il rigore. Sul gol del pareggio coreano ho lasciato correre dopo il tocco di mano di Panucci e poi la corea ha pareggiato. Il golden gol fu su azione pulita” è il commento di Moreno sulle sue decisioni arbitrali.
Per quanto riguarda il gol invece ingiustamente annullato a Tommasi il direttore di gara si scrolla di dosso le responsabilità, dicendo che era stato l’assistente a sbandierare il fuorigioco, e lui si è solamente attenuto al regolamento: “Oggi con il VAR sarebbe stato diverso e avrei cambiato l’esito della chiamata”.
Anche sull’episodio dell’espulsione di Totti Moreno si rivela impassibile: “Già prima non lo avevo espulso per un gomito alto. Nel caso del rigore il giocatore coreano aveva prima toccato il pallone e poi il giocatore, Totti si è lasciato cadere troppo facilmente. Ho applicato il regolamento che diceva di punire duramente i tentativi di simulazione”.
Le accuse di corruzione non toccano Byron Moreno, che dice di aver la coscienza tranquilla: “L’espulsione di Totti non fu premeditata, il giorno dopo lasciai la Corea perché il mio Mondiale finiva lì. Mi resi conto di quello che era successo quando varie trasmissioni televisive mi hanno offerto tanti soldi per raccontare quello che è successo, ma non ho bisogno di denaro per dare la mia versione”
Insomma, a vent’anni da una delle partite più controverse della storia del calcio ognuno resta della sua idea, e molto probabilmente le polemiche attorno a quel match non si placheranno mai.
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