Emergono delle nuove prove shock sull’accaduto che ha coinvolto l’attaccante del Napoli Victor Osimhen.
La questione sollevata già qualche settimana fa ha ora scatenato una bufera, con tanto di risposta della società e smentita con tanto di prove.
Qualche settimana fa la notizia dalla Nigeria si era diffusa la notizia che il Napoli avesse vietato a Victor Osimhen l’utilizzo delle piattaforme social dopo la dura sconfitta subita contro l’Empoli, al termine della quale l’ex attaccante del Lille era apparso uno dei giocatori più alterati durante la contestazione dei tifosi.
Qualche giorno fa il tema è stato ripreso da La Repubblica, secondo cui nel contratto stipulato dal giocatore nigeriano con la squadra partenopea ci sarebbe una particolare clausola che prevede la condivisione delle password social dell’attaccante con la società, che sarebbe dunque libera di pubblicare contenuti a nome si Osimhen.
Proprio Osimhen ha risposto a questa notizia sul suo profilo ufficiale Twitter con un post emblematico che non lascia spazio ad interpretazioni: una scritta “notizie false” accompagnata da qualche emoticon ad enfatizzare quanto riportato.
Il quotidiano non si è però arreso al post condiviso dal giocatore, rispondendo per le rime e fornendo addirittura una prova di quanto detto nell’articolo precedente.
In particolare è stata pubblicata una parte del contratto che lega Osimhen al Napoli, in cui si legge in maniera specifica la clausola incriminata.
In questa “scrittura integrativa e specifica del contratto di lavoro sportivo” si dice infatti che “le Parti convengono che il Club ha il diritto di accedere al sito internet e alla piattaforma social e alle relative pagine e account del Calciatore, inserendo espresse comunicazioni anche a nome del calciatore, il quale con la sottoscrizione del presente Contratto dà espresso mandato al Club ad effettuare tali inserimenti, con conferma di rato e valido e rinunciando il Calciatore a qualsiasi eccezione al riguardo ed impegnandosi a fornire al Club le chiavi di accesso a detti sito internet e/o piattaforme social (e alle relative pagine e account)”.
Una prova piuttosto importante che a questo punto metterebbe anche in dubbio la validità del post con cui l’attaccante nigeriano avrebbe smentito la notizia riportata dal giornale, considerando che la società ha la possibilità di pubblicare a nome del giocatore e potrebbe dunque averlo tranquillamente proprio in questa occasione dove si rendeva necessaria una smentita.
Se così fosse certamente costituirebbe una gravissima forma di imposizione e di violazione della libertà personale, se pur concordata sulla base di un contratto. Ovviamente bisognerà ora attendere una ulteriore comunicazione da parte degli addetti ai lavori. Siamo sicuri che la questione non è finita qui e che il Napoli risponderà anche a quest’altro articolo del quotidiano.
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