Allenatore minacciato in conferenza stampa, quello che è successo ha del clamoroso e avrà non poche ripercussioni a livello legale e sportivo.
La violenza dovrebbe restare sempre lontana dal mondo sportivo, basato su ben altri valori e finalizzato a rappresentare invece momento di unione, condivisione e gioia. Questo a partire dai livelli inferiori fino ad arrivare a quelli professionistici che, a maggior ragione, dovrebbero fungere da esempio per bambini, ragazzi e chiunque voglia entrare in questo mondo.
Non è un caso che spesso si intervenga disciplinarmente quando vengano a verificarsi risse in campo o atteggiamenti poco consoni alla deontologia e alla correttezza durante le gare. Da un lato l’arbitro assume la funzione di regolatore e gestore di situazioni spiacevoli, evitando che quest’ultime degenerino ma dall’altro ha anche il non banale compito di punire quegli atteggiamenti che cozzino con i valori alla base del calcio e delle altre attività sportive e che rischino dunque di passare il messaggio sbagliato a chi guardi con disincanto e affetto i propri idoli calcistici.
Certo, andrebbe poi affrontato il discorso dell’agonismo sportivo. Questo non deve mai mancare ma deve comunque restare nei limiti della sanità e del rispetto. Al netto di questi discorsi più che plausibili, ci sarebbe poi da affrontare quanto riguardi le tifoserie, in Italia come all’estero distintesi da sempre per atteggiamenti non sempre felicissimi.
Rissa in conferenza stampa, i tifosi cacciano l’allenatore
Tante, purtroppo, le storie tristi che abbiano riguardato questo mondo nel recente passato (e non solo) e che abbiano portato a violenza e altre situazioni spiacevoli. Questo non solo quando siano venute a scontrarsi frange calde di fan all’esterno di stadi. Basti pensare agli scontri in occasione della finale di Europa League tra tedeschi e scozzesi e ai non meno pesanti e violenti incontri non proprio amicali in quel di Tirana nelle sere precedenti Roma-Feyenoord di Conference League.
Come dicevamo, l’ingerenza della violenza può subentrare e toccare gli sportivi in prima persona. Meno frequenti ma non rari gli episodi di violenza contro giocatori o società magari nei momenti più difficili e complicati. In quest’ottica, riportiamo quanto accaduto in Slovenia e, in particolar modo, tra le fila dell’Olimpia Lubiana.
In occasione della conferenza stampa del mister Albert Riera, appena arrivato e protagonista in quei momenti della prima presentazione ufficiale a tifosi e mondo dei media, una frange molto calda di violenti (che non meritano di essere chiamati tifosi) è riuscita ad avere accesso alla zona press conference, intimando il mister di andare via.
Detto fatto, Albert Riera ha disertato l’evento ed è già l’ex nuovo allenatore.