L’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini non sta vivendo un periodo facile dal punto di vista professionale. Spara a zero su tutti, rivelando un retroscena incredibile che lo riguarda.
Gian Piero Gasperini ha raccontato un retroscena del suo passato, cogliendo l’occasione per muovere delle critiche al calcio di oggi.
Non è un ottimo periodo per l’Atalanta, recentemente eliminata in Europa League per mano del Lipsia ed in difficoltà in campionato. I nerazzurri rischiano di non centrare la qualificazione in nessuna competizione europea in seguito ai recenti risultati negativi: uno scenario che, fino a pochi mesi fa, pareva impossibile. Invece ora le pretendenti corrono forte, mentre la formazione di Gasperini pare abbia perso la lucidità e la brillantezza della prima metà di stagione.
L’allenatore si è recentemente messo in discussione affermando che sarebbe disposto ad andare via se dovesse dar fastidio. Queste sue dichiarazioni hanno alimentato le voci su un suo possibile esonero a fine stagione, ma ad oggi questa possibilità pare molto lontana.
Intanto, il Gasp si è nuovamente esposto in prima persona riportando un retroscena inaspettato del proprio passato che lo ha portato ad una critica al calcio di oggi: di seguito le sue parole.
Le parole citate in precedenza hanno innescato una serie di voci sul possibile addio dell’allenatore all’Atalanta. Si parlava già di sostituti con Juric ritenuto l’erede perfetto, ma la verità pare un’altra: il rapporto fra i nerazzurri ed il Gasp dovrebbe continuare anche per la prossima stagione a prescindere dai risultati di quella in corso.
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Gasperini è tornato a parlare in veste di ospite in occasione della presentazione del romanzo “L’album dei sogni” di Luigi Garlando. Si tratta di una storia basata sulle celebri figurine dei calciatori: l’allenatore ha ricordato con affetto le sue prime apparizioni sull’album con le maglie di Palermo e Pescara e ha rivelato le sue figurine preferite: “Rivera e Mazzola. Giocavo sul tavolo di casa facendo le formazioni e la partita con una pallina di carta. Mi è servito per imparare. Scambiando le figurine a scuola sono nati i primi direttori sportivi”.
Tuttavia, il tono è diventato più serio e duro quando Gasperini, accompagnato dal suo vice Tullio Gritti, ha fatto un confronto tra il calcio di ieri e quello di oggi.
L’allenatore dell’Atalanta ha infatti voluto evidenziare come la vita da calciatore fosse più difficile ai suoi tempi: “Il mondo è cambiato. La vita era più difficile ai nostri tempi, oggi i calciatori sono agevolati. Io e Gritti andavamo da soli a trattare il contratto anno per anno davanti al presidente e ai dirigenti. Ci preparavamo il giorno prima, era una battaglia. Queste cose ti fanno crescere. Noi affrontavamo le cose in prima persona e questo ti dava una personalità che oggi fatichi a trovare nei giovani”.
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Le parole usate per descrivere il suo passato ed il presente dei calciatori di oggi sono molto dure: secondo lui, i procuratori hanno agevolato eccessivamente la vita dei giocatori.
Gasperini non ha usato mezzi termini e ha descritto in modo molto chiaro quello che accadeva un tempo: trattare il contratto era una “battaglia” che oggi si combatte in forme molto diverse rispetto ai suoi tempi.
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