La sconfitta dell’Italia con la Macedonia fa ancora molto male: il grande ex degli Azzurri Gigi Buffon è tornato a parlarne con parole che nessuno si aspettava.
La mancata qualificazione al prossimo Mondiale ha lasciato una ferita molto profonda: gli Azzurri non parteciperanno alla competizione per la seconda volta consecutiva. Intanto, Buffon ha analizzato quanto accaduto con toni duri.
La sconfitta con la Macedonia ha sancito la seconda mancata qualificazione consecutiva al Mondiale per l’Italia. Dopo quanto accaduto nel 2017, Roberto Mancini ha riportato entusiasmo e, soprattutto, un trofeo: l’Europeo della scorsa estate è stato un trionfo.
Ciononostante, gli Azzurri hanno sprecato una qualificazione diretta perdendo punti contro Bulgaria e Svizzera nel girone per poi uscire al primo turno dei playoff. Nonostante il fallimento, il CT ha deciso di restare per guidare una seconda rifondazione che dovrà preparare la Nazionale ai prossimi impegni.
La delusione del match del Barbera ancora oggi provoca dolore e che fa discutere: Buffon ne ha parlato e ha lanciato un messaggio molto chiaro.
Italia, la sconfitta con la Macedonia fa ancora discutere
La sconfitta con la Macedonia ha scatenato un dibattito pubblico che consisteva in una caccia al colpevole.
I giocatori che pochi mesi prima avevano vinto l’Europeo sono stati criticati molto duramente, come il CT Mancini, che però gode ancora della fiducia della maggioranza dei tifosi.
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L’argomento, con il passare del tempo, si è spento piano piano grazie alla ripresa del campionato. Tuttavia, alcuni ne parlano ancora: è soprattutto il caso degli ex Azzurri.
In particolare, ha parlato un campione del mondo del 2006 che, con parole molto dure, ha voluto lanciare un messaggio alla Nazionale.
Si tratta di Buffon, ex portiere e capitano dell’Italia che, attualmente, gioca in Serie B con il Parma.
L’ex Azzurro ha analizzato la sconfitta con la Macedonia parlando in particolare di Mancini: “È stato l’artefice del rinascimento azzurro, ma qualche responsabilità ce l’ha. C’è modo e modo: se perdi ai rigori con il Portogallo è un conto, ripartire dopo la Macedonia del Nord è più dura. Diciamo che l’equilibrio è sottile”.
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Le parole più dure, però, sono arrivate in seguito e sono state indirizzate all’intero sistema calcistico italiano. Il portiere del Parma ha infatti fatto un passo indietro con la memoria tornando al 2010, anno in cui l’Italia, da campione del mondo in carica, è stata eliminata ai gironi contro Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda.
Buffon ha ricordato così quel momento: “Già nel 2010 ho capito che le cose stavano cambiando, che avremmo dovuto festeggiare le qualificazioni. Ci mancano qualità e cattiveria: se motivati diamo il massimo, altrimenti possiamo perdere con chiunque”.