Il presidente della FIGC ha parlato in un’intervista di come il calcio si muoverà per la guerra e della paura per De Zerbi, che si trovava nei pieno dei bombardamenti.
Le commosse parole di Gravina mettono i brividi: dopo momenti di paura De Zerbi è finalmente tornato casa dall’Ucraina. Il presidente ha ammesso che non è stato facile e ha raccontato l’angosciante impresa nel farlo uscire dal territorio ucraino.
Il presidente della FIGC ha concesso una lunga intervista in cui ha parlato del drammatico momento che sta attraversando l’Ucraina e che sta investendo il mondo del calcio, che si è schierato con decisione contro il conflitto, nella speranza che l’emergenza possa rientrare al più presto.
Gravina ha inoltre confessato con tono commosso di essersi occupato in prima persona del rientro di De Zerbi dall’Ucraina, mettendosi in contatto con una disponibile UEFA, che ha aiutato l’allenatore nel rientro.
Guerra Ucraina-Russia, la posizione del calcio
Per Gravina in questa situazione drammatica il mondo del calcio si è unito in maniera compatta e coerente per urlare a gran voce il “no” alla guerra. Secondo il presidente il calcio è un fenomeno di aggregazione sociale formidabile, un dato per dimostrarlo sono le 211 Federazioni contro i 193 Paesi associati all’Onu.
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Per quanto riguarda le scelte adottate dalla FIGC, ha dichiarato che la scelta è stata far cominciare le partite dei campionati con cinque minuti di ritardo per dare una piccola testimonianza controcorrente. Non sarà, però, l’unica: “Stiamo lavorando su altre iniziative: non è solo una guerra contro un popolo perché tutti ne siamo coinvolti».
Il dramma vissuto da Gravina per De Zerbi
Gravina ha spiegato filo e per segno le ore di attesa e di incertezza vissute per la situazione di De Zerbi in Ucraina. Le speranze affinché potesse uscire al più presto dal territorio ucraino erano sottili, ma il pronto intervento del presidente e della UEFA hanno facilitato le operazioni.
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Il presidente ha raccontato che ha conosciuto De Zerbi quando era presidente della Lega Pro e lui allenava il Foggia. Appena ha saputo dell’invasione russa si è messo in contatto con lui e ha capito quanto grave fosse la situazione. Per affrontare la situazione si è confrontato con presidente della UEFA, dicendo che “in questa vicenda ha confermato di avere grande carisma, di essere un vero leader”, in quanto non era un’impresa facile far uscire l’allenatore e il suo staff dall’Ucraina.
Le commosse parole di Gravina: “Ho vissuto momenti di angoscia: pensate che sono partiti dall’albergo scortati, ma durante il coprifuoco e hanno dovuto viaggiare in treno prima di prendere il charter. Quando De Zerbi, oltrepassato il confine, mi ha mandato un vocale ho avuto un’esplosione di gioia”.