Guerra Russia-Ucraina, la dichiarazione shock: “Sto peggio adesso che sotto le bombe”

Un protagonista calcistico delle ultime settimane si è pronunciato sull’orrore della guerra vissuta in Ucraina con una frase veramente scioccante.

Le parole di chi ha vissuto in prima persona la guerra in Ucraina mettono i brividi: è il caso di un allenatore che è riuscito a rientrare in Italia, ma che porta ancora dentro di sé la paura vissuta in quegli attimi bui.

 

bandiera pace per l'Ucraina
Una bandiera per la pace in Ucraina sventolata prima di un match di Premier League [credit_ ANSAFoto] – Il Calcio Magazine
La situazione in Ucraina ha gettato nel panico il mondo intero: in particolare chi la sta vivendo o l’ha vissuta per qualche giorno non potrà mai dimenticare gli attimi di terrore affrontati.

Nelle ultime settimane un allenatore italiano è stato al centro della cronaca per via della vicenda del suo difficoltoso rientro a casa dall’Ucraina, che come lui stesso ha dichiarato ha ancora delle conseguenze su di lui per via della paura provata in quegli istanti.

Il ricordo della paura vissuta in Ucraina

Il tecnico in questione è Roberto De Zerbi, l’allenatore dello Shakthar Donetsk che ha vissuto in prima persona lo scoppio della guerra nel territorio ucraino ed è riuscito a tornare dopo variati giorni di terrore.

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In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport l’allenatore ha rivelato di aver vissuto un incubo, che non è ancora riuscito a superare. Ha parlato com’è stato l’inizio di tutto: “Stavamo tornando in Ucraina dalla Turchia: dovevamo sorvolare il Mar Nero, ma c’erano esercitazioni russe. Lunedì 21 febbraio Putin fa quella conferenza stampa pazzesca, ma pensavano tutti si fermasse lì. In ufficio, però, avevamo una mappa con le linee evidenziate per il tragitto da fare, verso la Polonia, la Slovacchia e la Romania”.

Il tecnico ha inoltre raccontato di essere rimasto chiuso in hotel dal giovedì alla domenica dormendo con i materassi per terra nel piano -1 dell’edificio e ha ringraziato Ceferin, il cui aiuto è stato determinante per la fuga.

“Peggio adesso dei giorni passati a Kiev sotto le bombe”

De Zerbi ha inoltre confessato di star vivendo un momento di apatia verso qualsiasi attività, tra cui il calcio, in cui non fa altro che guardare le notizie che arrivano dall’Ucraina.

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Le sue parole denotano l’impotenza che sente in questo duro momento: “Provo un grande vuoto. Sto peggio adesso dei giorni passati a Kiev sotto le bombe. Là c’era da fare: organizzare la fuga per noi e i giocatori, parlare con l’ambasciata. Qui non si può fare niente”.

De Zerbi
Roberto De Zerbi al suo rientro in Italia [credit: ANSAFoto] – Il Calcio Magazine