Anche il mondo dello sport è stato drammaticamente colpito dal conflitto in corso tra Russia ed Ucraina. Molti calciatori stanno vivendo in prima persona i tragici avvenimenti: il racconto ha scosso profondamente i tifosi di tutto il mondo.
Dopo incerti giorni di viaggio per lasciarsi alle spalle lo spaventoso conflitto in Ucraina, i giocatori brasiliani dello Shakhtar Donetsk sono tornati a casa e hanno voluto raccontare la paura provata.
Il campionato ucraino, prima dell’incubo della guerra, pullulava di campioni brasiliani. In questo momento drammatico la maggior parte di loro ha cercato in tutti i modi di lasciare il paese per tornare in patria in Sud America. Molti sono riusciti a lasciare il paese, ma il ricordo di ciò che hanno visto e di ciò che hanno dovuto affrontare rimane vivo in loro.
I giocatori hanno affrontato un lungo viaggio di 17 ore in treno e 15 ore in autobus per superare il confine per raggiungere la Romania, da dove hanno potuto prendere un disperato volo per il Brasile.
Alcuni giocatori sono sfuggiti dal conflitto per fare ritorno con le loro famiglia in Brasile. Tra questi Pedrinho, il giocatore dello Shakhtar, che al suo arrivo all’aeroporto di Guarulhos a San Paolo, ha raccontato la sua terribile esperienza di fuga dal conflitto con le seguenti dichiarazioni ai giornalisti: “Avevo tra le braccia mia figlia di quattro mesi e volevo solo che stesse bene. È stato orrore, immagini terribili, città distrutte. Resta impresso nella mia mente”. Ha aggiunto che adesso la sua unica priorità sarà quella di passare più tempo possibile con la sua famiglia, perché la paura di non poterli mai più rivedere è stata tanta.
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Marlon, il difensore dello Shakhtar, una volta al sicuro in Brasile ha confessato che per lui il fattore più preoccupante è stato vedere il cibo finire e sentire continuamente i rimbombi dei bombardamenti. Il giocatore ha fatto anche da tramite dei calciatori brasiliani per chiedere aiuto al governo del loro paese prima di partire tramite un video sui social, in quanto la situazione stava diventando sempre più spaventosa.
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Il centrocampista 24enne Maycon ha raccontato di aver viaggiato di notte, quando gli scontri erano al culmine dell’intensità, con sua moglie e i due figli: “Stavo solo chiedendo a tutti di mantenere la calma in modo che i miei figli non provassero la nostra stessa paura”.
Un pensiero, però, è andato anche ai compagni dello Shakhtar rimasti nel paese ucraino, con la speranza che la situazione possa presto migliorare.
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