Il commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini, bacchetta il portiere Donnarumma: l’avvertimento del tecnico è chiarissimo.
A un anno esatto dal trionfo di Euro 2020, nella notte di Wembley gli azzurri, dopo oltre 50 anni vincevano l’Europeo contro l’Inghilterra.
Dopo la scorsa estate che aveva nuovamente riportato l’Italia sul tetto d’Europa, la Nazionale ha vissuto momenti difficili non riuscendo più a vincere, fino alla mancata qualificazione per il Mondiale in Qatar in programma questo inverno.
Una eliminazione che replica il disastro del 2018, quando sulla panchina degli azzurri c’era Giampiero Ventura che venne eliminato, nella doppia sfida, contro la Svezia non permettendoci di giocare il mondiale in Russia.
Alla desolazione dei tifosi il commissario tecnico risponde con quanto è stato fatto in tre anni e mezzo. “Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell’Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande“. Succede a volte che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene, ma come spiega Mancini non è stato il caso degli azzurri. Dietro c’era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette.
Mancini avverte Donnarumma
Il tecnico di Jesolo confessa che non solo dopo la partita contro la Macedonia ha pensato di lasciare la panchina della Nazionale: “Mi sono trovato in una situazione molto difficile. Un po’ ci ho pensato anche dopo Wembley, ma c’era il Mondiale a poco più di un anno“.
Un momento difficile in Nazionale ma anche con il Paris Saint Germain lo sta vivendo anche il portiere Gianluigi Donnarumma, quest’anno protagonista di qualche errore sia con il club che con l’Italia.
Il nuovo capitano dell’Italia, in occasione della partita di Nations League contro la Germania, si è reso protagonista di un errore nella gestione del pallone con i piedi. Roberto Mancini avverte il numero 1: “Quando sei così giovane può essere normale sentirsi un po’ più affaticato mentalmente e il giocare e non giocare di sicuro non lo ha aiutato. Non gli dirò mai di giocare di meno coi piedi, ma gli dirò: ‘Stai un po’ più attento’“.
Il tecnico spiega che ci sono volte che non si può rischiare di sbagliare: tanto più contro squadre forti come la Germania, in una squadra con compagni così giovani, che non hanno praticamente mai giocato insieme.