Nonostante la roboante vittoria della Roma nel derby sulla Lazio per 3-0, Mourinho ha sollevato una forte polemica per un episodio che coinvolge la tifoseria di parte.
Nell’ultimo derby di Roma giocato tra giallorossi e biancocelesti, la Roma è riuscito ad asfaltare la Lazio per 3 reti a 0.
Il risultato si è sbloccato subito, con il tap-in di Tammy Abraham che dopo appena 56” di gioco riesce a sfruttare il rimpallo sulla traversa colpita da Pellegrini direttamente da calcio d’angolo. Ancora l’inglese al 22′ di gioco a raddoppiare i conti, sul bellissimo cross del compagno Karsdorp, con Abraham che deve solo appoggiare in rete.
La perla arriva al 40′ dal capitano Lorenzo Pellegrini, che direttamente da calcio di punizione da 30 metri trova una traiettoria perfetta che non lascia campo a Strakosha. 3-0 netto per i giallorossi che ribalta il 3-2 subito all’andata (con le reti di Mlinkovic-Savic, Pedro e Felipe Anderson per la Lazio, Ibanez e Veretout per la Roma) e soprattutto permette alla squadra di Mourinho di portarsi a 51 punti e superare in classifica quella di Sarri (ferma attualmente a 49 punti).
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La partita non è mai stata in discussione, come hanno sottolineato gli “olè” del pubblico di fede giallorossa a due minuti dalla fine del primo tempo. Gesto che al tecnico portoghese non è per niente piaciuto.
Appena sentiti i cori, Mourinho ha infatti zittito i tifosi della Roma con un sonoro “no” rivolto ai sostenitori della sua squadra, spiegando poi la sua decisione ai microfoni di Dazn.
“Gli olè del pubblico non mi piacciono, né al 43′ né al 90′. Oltre a rischiare di distrarre i giocatori è una questione di rispetto nei confronti dell’avversario. Puoi anche vincere 5-0 ma non in questo modo” è il commento dell’ex interista.
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Si è visto in effetti come un giocatore della Roma, Ibanez, sia stato distratto dagli olè del pubblico, concedendo a Ciro Immobile una ghiotta occasione per riaprire una partita con tutto un secondo tempo da giocare.
Mou ha anche analizzato la prossima sosta nazionale, che vede coinvolte due nazioni a lui vicine, il suo Portogallo e l’Italia che per diversi anni lo ha accolto come allenatore. “La Turchia è un avversario più duro rispetto alla Macedonia del Nord. Amo l’Italia ma il Portogallo è il mio paese, dobbiamo assolutamente andare al mondiale” è il commento del tecnico lusitano, che non dimentica le sue origini e fa il tifo per il suo paese.
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