A pochi mesi dall’attribuzione dell’ex Stadio San Paolo alla memoria di Diego Armando Maradona, arriva un annuncio che cambia tutto. La squadra partenopea saluterà l’impianto di Fuorigrotta per una nuova casa.
Il Napoli si prepara a dire addio allo Stadio Maradona, autentico tallone d’achille della squadra allenata da Luciano Spalletti in questa stagione. Infatti cinque delle sei sconfitte registrate in questo campionato sono maturate davanti ai propri tifosi.
Lo Stadio Maradona, prima denominato “San Paolo”, prese vita da un progetto dell’architetto Carlo Cocchia che esaudì le richieste del comune di uno stadio per la squadra di calcio del Napoli. L’opera fu realizzata tra gli anni ’50 e ’60 nel quartiere di Fuorigrotta, al tempo soggetto a una massiva urbanizzazione.
Il progetto originario prevedeva un solo anello, ma quello definitivo e approvato dal comune invece ne presentò due, per una capienza complessiva di 90.000 spettatori. Lo stadio fu completato il 2 dicembre del 1959, a pochi giorni dalla partita contro la storica rivale: la Juventus.
Lo stadio ha conosciuto negli anni profondi cambiamenti, che ne hanno modificato considerevolmente l’aspetto. I primi lavori di ristrutturazione avvennero nel 1980 per permettere allo stadio di ospitare gli Europei di calcio italiani. Pochi anni dopo, dal 1988 al 1990, lo stadio venne “investito” da una pioggia di miliardi per permettere di rifarsi il look in vista dei Mondiali di Italia ’90. In vista delle Universiadi del 2019, lo stadio è stato interessato da altri lavori di ristrutturazione che ne hanno ulteriormente ridotto la capienza a 54.726 posti. Il Maradona è rimasto comunque uno degli stadi più grandi in Italia dopo il Meazza di Milano e l’Olimpico di Roma.
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Il sindaco Manfredi anticipa il futuro: ecco le caratteristiche della nuova struttura
Nonostante i lavori effettuati, ancora oggi alcuni problemi permangono: Aurelio De Laurentiis spinge per costruire uno stadio nuovo più piccolo e moderno, dotato di tutti i comfort, sempre nell’interland della città partenopea. Ai microfoni di Radio Punto Nuovo è però direttamente il sindaco della città Gaetano Manfredi a lanciare la proposta.
In merito allo Stadio Collana (che ha ospitato le partite del Napoli dal 1964 al 1977), il secondo per capacità di spettatori ma passato alla cronaca per lo stato di abbandono in cui riversa, Manfredi ha parlato in questo modo: “Purtroppo il Collana è di proprietà regionale, c’è il contenzioso tra la Regione e la società di gestione. Ormai si trascina avanti da anni. Per noi è una grande perdita, era uno stadio molto importante per la città”. L’intenzione chiara dell’amministrazione è di spostare il Napoli dando alla società una nuova casa che sia in primo luogo più confortevole anche per i tifosi. C’è però ovviamente da testare anche l’interesse del presidente De Laurentiis, perché il Comune non può fare tutto questo da solo.
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Quello che è sicuro è che nei prossimi tempi ci sarà un incontro tra le parti per delineare il futuro del Napoli e del suo nuovo stadio.