La cessione da parte di Roman Abramovich mostra tutti i guai del Chelsea: un retroscena drammatico di cui nessuno sapeva niente è emerso, lasciando il mondo del calcio sotto shock.
A rivelare tutto un’inchiesta del New York Times, la cessione da parte di Abramovich ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora, ecco quello che sta accadendo con i Blues.
Quello che sta attualmente vivendo il Chelsea è un momento estremamente complicato sotto tanti punti di vista.
Dopo una stagione sportiva che di certo non ha rispettato le alte aspettative dettate dalla vittoria della Champions nel 2021, la fine della primavera e l’inizio dell’estate hanno portato ulteriori grattacapi molto seri in quel di Londra. Il punto di svolta è stato senza dubbio l’inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina.
Lo scontro bellico ha portato infatti a una situazione di forte tensione nei confronti dei magnati russi all’interno degli altri stati europei e non solo e tra questi anche l’ormai ex prorietario del Chelsea Roman Abramovich.
Il magnate ha cercato quanto prima di vendere la sua società ma ha dovuto attendere l’ok da parte della giustizia britannica che nel mentre gli aveva impedito ogni tipo di operazione sia in entrata che in uscita. Solo di recente i Blues hanno potuto godere del tanto atteso cambio al vertice ma nonostante ciò i problemi non sembrano finire, all’opposto sembrano invece aumentare.
Mobbing e un suicidio sospetto: il New York Times rivela l’orrore tra le fila dei Blues
A complicare la già delicata situazione del Chelsea ci ha pensato una recente inchiesta a cura del New York Times. Il noto quotidiano americano ha infatti intervistato in forma anonima alcuni ex dipendenti dei Blues i quali hanno rivelato dei fatti che hanno subito scatenato l’ira e il disgusto di tutti.
Al centro della macabra e terribile storia c’è il responsabile del reparto marketing Gary Twelvetree.
A detta degli ex dipendenti interivstati, Twelvetree , sarebbe autore di comportamenti ben oltre il limite del mobbing, atteggiamenti che minano la salute fisica ma ancor più psichica dei dipendenti al punto che nel solo ultimo anno, dei 50 totali, ben 12 si sono licenziati.
Ad aumentare il peso dell’accusa c’è poi il tragico suicido avvenuto a gennaio 2022 dell’ex direttore di Chelsea TV Richard Bignell. Stando a quanto riportato dai dipendenti, l’ex direttore avrebbe dapprima preso un lungo periodo di pausa e poi, a seguito del licenziamento si sarebbe tolto la vita, il tutto avrebbe come origini i già citati comportamenti di Twelvetree.
Bignell sarebbe stato visto per l’ultima dai suoi colleghi prima del licenziamento ma in condizioni fisiche già enormemente deteriorate, quasi al limite del malsano. Le accuse si prolungano anche alla nuova società, accusata di non aver preso seriamente il problema e di aver sì istituito una commissione di controllo ma al cui comando c’era lo stesso accusato, ovvero Twelvetree.
Per il Chelsea si apre dunque una pericolosa grana interna che dovrà necessariamente essere risolta quanto prima affinché le cose non vadano peggiorando ulteriormente.