Mourinho ha lasciato tutti a bocca aperta, quando a fine gara si è presentato ai microfoni stravolto ed in lacrime: ecco il clamoroso retroscena nascosto che nessuno immaginava.
Lo Special One ha chiosato il suo primo anno in giallorosso nel modo più degno e coerente con la sua storia, vincendo. Il fatto che nella Capitale non si alzasse un trofeo da più di una decade, che la Roma non giocasse una finale europea da 31 anni e che quella sollevata ieri sia stata la quinta coppa continentale Uefa del mago di Setubal, si comprende bene l’importanza e lo spessore di quell’uomo sul quale Pinto e i Friedkin decisero di puntare con vigore a partire dallo scorso maggio.
Ad un anno esatto di distanza, Pellegrini e colleghi hanno dunque già raccolto i primi frutti di un percorso iniziato sotto l’egida di un tecnico che sin dal primo momento aveva dimostrato di voler fare grandi cose e provare a cambiare il recente passato di questo club.
Che i capitolini abbiano vissuto delle difficoltà quest’anno è indubbio ma, a differenza del passato, la leadership e la saggezza del portoghese sono state fondamentali per evitare lo sgretolamento di una piazza e di una squadra che tante volte aveva dimostrato di non saper reagire alle asperità e supportare una pressione quest’anno ben plasmata dall’ex Tottenham. Bravo, quest’ultimo, a compattare un ambiente caldo quanto complicato e in questi mesi sin da subito strettosi intorno al suo condottiero, consapevole che il bene dell’amatissima Roma non potesse da lui prescindere.
La vittoria per 3 a 0 in casa del Torino, dopo le paure arrivate con Venezia e Fiorentina, aveva alla fine permesso di concretizzare l’anelato upgrade in campionato, conferendo la possibilità alla squadra di tornare a giocare l’Europa League dopo il soffertissimo approdo nella neonata Conference con Fonseca.
Dopo i festeggiamenti sarà anche tempo di bilanci e valutazioni circa la necessità di migliorare una rosa che lo stesso Mourinho ha ammesso di voler portare ancora più in alto, rendendo la vittoria di ieri il primo piano di un palazzo da costruirsi in almeno tre anni.
Le diverse difficoltà vissute in determinati spezzoni della stagione e che avevano toccato l’acme con il 6 a 1 contro il Bodo Glimt sembravano poter interrompere anzitempo quella che si prospettava essere una meravigliosa storia di amore. Non è stato così e, alla fine, la stagione della Roma si è conclusa a pienissimi voti e con la consapevolezza che anche il prossimo anno lo Special One rappresenterà questi colori.
Le prime rassicurazioni a riguardo erano arrivate dalle sue stesse labbra qualche settimana fa, quando ha promesso di voler onorare con tutto sé stesso il contratto firmato lo scorso 4 maggio. L’ennesima conferma, sottintendente però anche la voglia di avere certezze sul mercato, è poi giunta anche ieri sera, dopo che Pellegrini avesse sciorinato all’Europa tutta il primo trofeo della sua carriera con la maglia della sua città.
“Oggi dovevamo scrivere la storia e l’abbiamo fatto. Il fatto che abbia vinto in tre decadi diverse mi fa sentire anziano ma è anche motivo di soddisfazione. Ovviamente penso anche al mio palmares personale. Adesso voglio andare in vacanza e riflettere su quello che dovremo costruire. Ci sono delle voci ma intendo restare, la proprietà è fatta di persone serie ed oneste. Intendo capire come vogliano dar seguito a quanto costruito fin qui e a questa vittoria“.
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