Zaniolo finisce sotto inchiesta, fulmine a cielo serenissimo in casa Roma e per il 22 di Mourinho. Tutti gli aggiornamenti.
Sono state ore di grande festa nella Capitale, grazie ad una vittoria europea dai più sminuita ma in realtà rappresentante comunque un importante trofeo continentale che, come ammesso anche da Pellegrini e Mourinho, dovrà essere il primo mattone di un progetto che continuerà per almeno altri due anni con lo Special One sulla panchina giallorossa.
Se a ciò si aggiunge il fatto che la Roma non vinceva dal 2008, che quello alzato mercoledì sia stato il primo trofeo europeo dalla nascita della Uefa e che i giallorossi non disputavano una finale di livello internazionale da ben 31 anni, si comprende bene come la vittoria sul Feyenoord abbia avuto un’importanza e un’eco tutt’altro che modeste all’ombra del Colosseo.
A pochi giorni di distanza dalla festa in casa Milan per la vittoria dello scudetto, anche la città eterna è divenuta scenario di un un corteo durato praticamente ventiquattro ore, iniziato dopo il triplice fischio di mercoledì e proseguito con il cammino del pullman dalle Terme di Caracalla a Circo Massimo, con tutti i rappresentanti della Roma, dai giocatori allo staff fino ad arrivare a Pinto e i due Friedkin, pronti a sciorinare quel trofeo dal sapore di rivincita di una piazza che ha sofferto non poco in passato e che vede nella Conference, come detto, il punto di partenza di un iter che renda la parola “vittoria” il filo rosso dei prossimi anni e non un tabù o una persecuzione, come avvenuto fin qui.
Un episodio gravissimo che avrà delle conseguenze: i tifosi laziali gridano vittoria
Se è vero che dopo la pioggia esce sempre il sole, però, in casa Roma sembra essere il contrario. Dopo la grande gioia e i festeggiamenti, la società è finita sotto inchiesta della Procura Federale, proprio come accaduto al Milan in seguito ai festeggiamenti capitolini di questi giorni.
Se Ibra e compagni hanno scaturito l’attenzione per i cori contro Calhanoglu e per alcuni striscioni esposti, in casa giallorossa la situazione non è stata così dissimile e il capo di accusa potrebbe essere la violazione di quell’articolo 4 regolante i principi di lealtà sportiva.
In particolar modo, oltre allo striscione di Kumbulla con la scritta “Laziale Tirana brutta aria”, a far rumore sono stati i cori anti-Lazio che hanno visto come protagonista Nicolò Zaniolo e che hanno interessato anche alcune vicende abbastanza personali. Il 22 ha avuto infatti in passato una relazione con la blogger napoletana, Chiara Nasti, attualmente fidanzata con il laziale Mattia Zaccagni e prossima a divenire madre.
Non più di una volta, in modo sornione e goliardico, i romanisti hanno intonato un coro più o meno recitante: “Il figlio di Zaccagni è di Zaniolo” e che avrebbe non solo suscitato ira e dispiacere tra le fila biancocelesti ma anche l’attenzione della Procura Federale che adesso è in fase di accertamenti. Dal mondo giallorosso filtra però tranquillità e lo scenario più probabile sembra essere quello che porta ad una multa per i tesserati.