Ex stella del Napoli indagata con l’accusa di revenge porn, ritenuto presumibilmente responsabile di aver diffuso video intimi di una sua ex fidanzata nota nel mondo dello spettacolo.
Un caso di cronaca che men che non si dica ha fatto discutere il mondo del calcio e non solo, dato che il protagonista è una dell’ex stelle del calcio italiano che tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000 ha dato dimostrazione pratica del suo grande talento vestendo le maglie di numerose squadre del calcio italiano.
L’ex calciatore, nonché centrocampista del Napoli, e Angelo Paradiso protagonista di un’indagine coordinata dalla Procura di Roma per far luce su fatti che lo vedono responsabile di minacce, stalking e anche revenge porn.
Ex stella del Napoli indagato con l’accusa di revenge porn e non solo
Si tratta di una notizia clamorosa che in man non si dica ha fatto il giro del web e che ha lasciato senza parole anche i tifosi del Napoli, considerando gli anni importanti che l’ex calciatore Angelo Paradiso ha vissuto con indosso la maglia della squadra di serie A.
Secondo quanto reso noto dal Corriere della Sera, ad indagare sulla condotta dell’ex centrocampista e la Procura di Roma nel tentativo di far luce sulla diffusione illecita di video sessualmente espliciti, stalking, estorsione e diffamazione che è Angelo Paradiso avrebbe così messo in atto nei confronti della sua ex fidanzata dopo aver chiuso una breve relazione.
Gli inquirenti attualmente sono impegnati nella perquisizione negli effetti personali dell’ex centrocampista Paradiso, il tutto al fine di attestare eventuali responsabilità in merito ai capi d’accusa precedentemente esposti.
I dettagli della vicenda
Un vero e proprio fulmine a ciel sere vero per Angelo Paradiso che attualmente preferirebbe rimanere chiuso in silenzio stampa. Secondo quanto reso noto dal quotidiano sopra citato, sembrerebbe che l’ex centrocampista del Napoli non avrebbe accettato di buon grado la fine della relazione con l’ex compagna.
Sulla base di tale motivazione avrebbe messo in atto dei veri e propri atti persecutori nei confronti della donna con continui messaggi, minacce e la diffusione di video dai contenuti sessuali espliciti, realizzati durante la loro relazione, che sarebbero stati resi noti mettendo in pericolo anche la carriera della donna.