Le ultime settimane sono state davvero difficili per i giocatori del Bayern Monaco che dopo l’eliminazione dalla Champions League hanno subito varie ripercussioni e anche minacce di morte. A raccontare tutto l’allenatore Julian Nagelsmann.
I tifosi molto spesso mettono molto più di anima e corpo nel tifo riservato alle proprie squadre, tanto da farne quasi una versione personale un eventuale cambiamento di programma ho una sconfitta arrivata al momento sbagliato.
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dalla sconfitta riservata al Bayern Monaco, la quale ha decretato l’eliminazione dei quarti di Champions League e quindi innescando una grandissima rabbia da parte dei tifosi della squadra.
Il racconto agghiacciante di Julian Nagelsmann
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente che eliminazione dalla Champions League per il Bayer Monaco è stato un boccone veramente amaro da mandar giù per la squadra e allo stesso tempo per i tifosi, i quali hanno subito reagito dopo la sconfitta con una lunga serie di attacchi.
Un momento di altissima tensione che ha subito fatto il giro del web e al quale ha voluto dare una risposta chiara e concisa l’allenatore del Bayern Monaco.
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Tutta la verità sulle minacce di morte alla squadra
A tenere banco nel mondo del web in queste ore, dunque, troviamo le dichiarazioni rilasciate dell’allenatore del Bayern Monaco, Julian Nagelsmann, a seguito delle varie minacce di morte che sono state riservate a lui e giocatori della squadra dopo la sconfitta in Champions League.
In tal senso, l’allenatore ha rilasciato la seguente ed importante dichiarazione: “Posso sopportare le critiche, ma le minacce di morte sono diverse. Le ricevo dopo ogni partita, ma le cancello tutte. Le persone possono scrivere quello che vogliono, ma forse dovrebbero pensare a quello che scrivono. Pensano ancora di avere ragione. Questa è la cosa strana”. Nonostante sia stato minacciato, il club non aumenterà la sicurezza. Non voglio provocare nessuno, finora non c’è stato nessuno alla mia porta”.