Uno scandalo sconvolge il mondo del calcio spagnolo: una bandiera del Barcellona è indagata per corruzione, ecco cosa sta succedendo.
Uno scandalo che ha del clamoroso quello che sta investendo il calcio spagnolo. Una bandiera del Barcellona si trova ora indagato per corruzione, nessuno si aspettava ci potesse essere tutto questo dietro la competizione.
Uno scandalo clamoroso sconvolge il calcio spagnolo ma non solo. La Supercoppa di Spagna è coinvolta in un indagine che nessuno poteva aspettarsi.
La Supercoppa di Spagna è un torneo che ha simili basi a quella italiana. L’idea di fondo della competizione è quella di stabilire la miglior squadra tra la vincente del campionato e quella della Copa del Rey (il corrispettivo spagnolo della nostrana Coppa Italia). Il trofeo è rimasto con questo formato sino al 2020 quando, anche per cercare di aumentarne la portata economica, le regole sono cambiate.
L’assegnazione della Supercoppa avviene tramite un mini quadrangolare con tabellone tennistico che coinvolge oltre alle vincenti di campionato e coppa nazionale, anche la seconda classificata della Liga e la finalista della Copa del Rey.
Nell’ultima stagione la Supercoppa è stata vinta dal Real Madrid in finale contro i cugini dell’Atletico per 2-0 in un quadrangolare che si è giocato, come spesso capita anche in altre nazioni, all’estero nello specifico in Arabia.
Proprio sull’assegnazione all’Arabia Saudita della coppa oltre che quella dei diritti televisivi a Kosmos, società gestita da una bandiera del Barcellona, hanno scatenato uno scandalo che ha del clamoroso.
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“Altrimenti a Madrid non vanno”, queste le parole pronunciate dalla leggenda del Barcellona Gerard Piquè al presidente della federcalcio spagnola Rubiales.
Parole quelle di Piquè che ovviamente lasciano interdetti soprattutto per l’ambito in cui sono contestualizzate. Stando a quanto riportato dal portale spagnolo “El Confidencial” infatti la lega spagnola si sarebbe garantita un ingresso di 40 milioni per concedere all’Arabia Saudita di ospitare il torneo dove sono coinvolte le migliori quattro che la stagione consegna tramite campionato e Copa del Rey.
Di questi 40 milioni, come detto dallo stesso Piquè, 19 sarebbero andati alle 4 partecipanti di cui 8 a testa a Barca e Real con la scusa appunto che altrimenti il club della capaitale non avrebbe accettato la destinazione. L’iniziale accordo prevedeva 25 milioni in favore della federcalcio spagnola, 15 in meno dei 40 di cui si parla nelle già citate conversazioni.
A questo scandalo si aggiunge anche quello sui diritti televisivi. Stando infatti alla conversazione tra Rubiales e Piquè che risale al 2019, la società Kosmos, gestita dallo stesso centrale catalano, avrebbe guadagnato ulteriori 24 milioni spalmati in 6 anni per la trasmissione delle partite.
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La Rfef ha ovviamente subito alzato parole di difesa rispetto a queste accuse mosse nei suoi confronti, starà ora alla giustizia stabilire se ci siano gli estremi per una condanna nei confronti sia della federcalcio iberica che di Gerard Piquè.
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