Una novità sorprendente nell’arbitraggio si abbatte sulla Serie A: a partire dalla prossima stagione ci sarà un cambio di rotta per la prima volta nella storia della competizione.
Grandi novità in tema arbitraggio: la prossima stagione di Serie A vedrà un cambiamento all’avanguardia che sorprenderà i tifosi.
La stagione 2021/2022 di Serie A è terminata da qualche giorno, ma ci sono già sorprendenti novità per quella seguente. Il calciomercato entrerà nel vivo tra poche settimane, i club rivoluzioneranno le proprie rose. Ma gli acquisti e le cessioni non saranno gli unici cambiamenti in programma: un cambiamento epocale è pronto ad abbattersi sulle Serie A in tema arbitraggio.
La prossima stagione di Serie A vedrà l’introduzione di una novità sorprendente in tema arbitraggio. Nel corso di quest’ultima stagione non sono mancate le polemiche: il sistema del VAR va rivisto, in quanto i pesanti errori e la mancanza di comunicabilità della squadra arbitrali ha spesso portato a situazioni ambigue e discutibili che hanno fatto infuriare i tifosi.
In estate si lavorerà ad una rivoluzione del sistema, che dovrà essere più equo per agevolare la trasparenza. Tuttavia, un nuovo cambiamento apporterà grandi novità: ecco di cosa si tratta.
La Serie A si prepara ad una svolta storica: a partire dalla prossima stagione ci sarà il debutto di un arbitro donna. Si tratterà della trentaduenne Maria Sole Ferrieri Caputi, nativa di Livorno. Per lei non sarà la prima partita del massimo campionato, in quanto nel 2021 è diventata la prima donna di sempre ad arbitrare la sfida dei sedicesimi di Coppa Italia tra Cagliari e Cittadella.
Il presidente dell’Aia Alfredo Trentalange si è mostrato orgoglioso della scelta presa e ha commentato così il suo debutto a partire dalla prossima stagione: “Sarà per merito e non un privilegio. Non posso che essere orgoglioso di Maria Sole perché rappresenta la crescita di un forte movimento, quello femminile, che sta realizzando un sogno di civiltà, con applicazione, impegno e passione”.
In un’intervista al Corriere della Sera, Ferrieri Caputi aveva fatto un chiara richiesta al mondo del calcio: “Non chiamatemi arbitra, ma arbitro. Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità”.
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