Dalla gloria alla povertà, è questo il racconto shock fatto da un ex stella del calcio italiano che, dopo il successo, adesso si vede costretto a vivere nella su auto.
Si tratta di un racconto che assume lo stesso volto di altre tragiche storie di vita che nel tempo hanno lasciati i tifosi di calcio senza parole. Ricordiamo, infatti, che negli anni anche numerosi volti del mondo dello spettacolo hanno voluto raccontare esperienze di vita simile a quelle dell’ex calciatore, spiegando di essere caduti in disgrazie economiche dopo aver raggiunto il massimo del successo.
Nel corso delle ultime settimane, non a caso, a tenere banco nel mondo dei social troviamo il racconto agghiacciante fatto da un ex calciatore della Lazio che, dopo la fine della sua carriera, ha visto la sua vita sgretolarsi man mano.
“Mi hanno rovinato”
La storia agghiacciante è stata raccontata dal cugino di Totò Schillaci, Maurizio ex punta di diamante della Lazio prima di dire addio alla carriera.
L’ex calciatore durante una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato della dipendenza dalla droga e delle difficoltà riscontrate a seguito dei suoi primi ‘problemi’ di salute con indosso la maglia celeste. In questa occasione, infatti, Maurizio Schillaci ha dichiarato: “I medici sociali mi hanno rovinato. Secondo loro ero un malato immaginario, un siciliano senza carattere. Questo, dopo tanti anni, ancora non mi va giù. Dicevano che non avevo voglia di giocare, la realtà è che avevo lo scafoide del piede destro lesionato e in necrosi”. Infine: “Per un anno ho continuato a dire che stavo male, ma nessuno mi credeva. Alla fine per farmi fare finalmente una stratigrafia ho dovuto attendere il mio successivo trasferimento al Messina, in Serie B”.
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La nuova vita dell’ex calciatore
Maurizio Schillaci, che oggi vive nel cuore di Palermo insieme al suo inseparabile cagnolino Jonny, ha rivelato di non dormire più nella sua macchina, ma di aver ripreso in parte in mano la sua vita.
Grazie al supporto di un caro amico, adesso vive in un appartamento per il quale paga un affitto simbolico, nel tentativo di veder migliorare questa nuova fase della sua vita dopo il raggiungimento dei 60anni.