Arriva la conferma definitiva dall’ospedale San Raffaele di Milano: Mino Raiola si è spento all’età di 54 anni a causa di una brutta malattia.
Questa volta è davvero ufficiale, Mino Raiola si è spento all’età di 54 anni presso l’ospedale San Raffaele di Milano a causa di una brutta malattia, a confermarlo la famiglia con un comunicato sui social.
Una tristissima notizia ingrigisce il week end calcistico: Mino Raiola si è spento all’età di 54 anni.
Stavolta è davvero ufficiale, due giorni fa si era sparsa una prima notizia della dipartita del famosissimo agente che era però stata immediatamente smentita tramite i suoi canali social. Nonostante la malattia, Raiola tramite i suoi familiari, era riuscito a strappare un ultimo sorriso a tutti i suoi follower con una battuta su Twitter con cui annunciava la sua non morte.
Nella giornata di oggi 30 aprile però, sempre la famiglia e sempre su Twitter, ha annunciato la morte di uno dei personaggi più controversi e famosi dell’ultimo decennio calcistico se non di più.
Raiola è stato uno dei primissimi grandi procuratori del nostro calcio, uno di quelli che ha cambiato del tutto l’importanza e la concezione del ruolo cambiando il modo in cui l’agente interagiva con i club e non solo.
Un punto di riferimento per molti, un uomo mal visto per tanti altri ma indubbiamente uno di quelli che è riuscito a farsi spazio in un mondo complesso come quello calcistico partendo praticamente da 0.
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Mino Raiola: più di un procuratore
Un uomo che ha saputo guadagnarsi un rispetto senza eguali nel mondo del calcio anche tramite azioni che alle volte hanno attratto antipatie da parte di squadre ed intere tifoserie.
Raiola è stato un pezzo fondamentale nel calcio di oggi. Lui e Mendes sono due dei procuratori più importanti di sempre, due che hanno cambiato la concezione che i supporter e le società avevano del ruolo.
Raiola era entrato di prepotenza nel mondo del pallone con il passaggio di Bergkamp all’Inter, in trasferimento che ha gettato le basi dei grandi spostamenti dall’Ajax al nostro calcio.
Dopo Bergkamp anche Ibra fa lo stesso percorso arrivando però alla Juve. Proprio con l’attaccante svedese, il procuratore nato a Nocera nel 1967, aveva stretto un rapporto particolarmente forte, quasi tra fratello maggiore e fratello minore, un rapporto che lo stesso Ibra ha descritto in più interviste oltre che nel suo film recentemente uscito.
Più recentemente sono stati i vari De Ligt, Haaland e Donnarumma a tener banco nelle vicende di Raiola con trasferimenti milionari che gli hanno fruttato quantità incredibili di soldi che spesso hanno scandalizzato moltissimi esperti del settore.
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Si è spento dunque uno dei più influenti personaggi del mondo del calcio che comunque ha lasciato un’impronta unica che pochi possono vantarsi di aver lasciato.