Zidane ha sorpreso il mondo del calcio tornando a parlare della famosa testata data a Materazzi nella finale Mondiale tra Francia e Italia del 2006, passata alla storia per la vittoria dell’Italia ai calci di rigore.
L’ex allenatore del Real Madrid ha concesso un’intervista in cui ha, a sorpresa, parlato della testata data a Materazzi. Le sue parole non sono passate indifferenti.
Zinedine Zidane e il futuro da allenatore: le sue dichiarazioni
Il futuro di Zinedine Zidane è incerto. L’ex bianconero ha lasciato la panchina del Real Madrid la scorsa estate e da all’ora non è ancora tornato ad allenatore. Alcune insistenti voci lo danno per certo come prossimo tecnico della Nazionale francese, ma nulla è ancora confermato.
L’allenatore si gode nel frattempo il ricordo di quanto conquistato sulla panchina dei Blancos, un periodo che lo stesso Zidane ricorda così nell’intervista: “Ho lavorato molto e avuto dei giocatori straordinari. Ero io il responsabile ma avevo una squadra formidabile, da solo non puoi riuscirci e io amo l’empatia nelle mie squadre. Il calcio è la mia passione, quello che amo. La fiamma è ancora accesa”.
La clamorosa confessione del tecnico francese sorprende tutti
A pochi giorni dal suo 50esimo compleanno Zinedine Zidane è tornato sorprendentemente a parlare della famosa testata rifilata a Marco Materazzi nella finale dei Mondiali del 2006 in Germania, poi vinta dall’Italia ai calci di rigore contro la sua Francia.
Un gesto sconsiderato che è passato alla storia e che rimane ben impresso nella memoria di ogni tifoso in giro per il mondo. Una carriera quasi impeccabile quella di Zidane, marchiata da un gesto istintivo e antisportivo, che gli costò l’espulsione in un match che aveva sbloccato lui stesso su rigore, trasformato con il ‘cucchiaio’ che regalò alla Francia il momentaneo vantaggio poi vanificato dal colpo di testa di Materazzi. Il francese ha ricordato così il match: “Eravamo all’inizio della partita e ho pensato che ci sarebbe stato ancora tempo. Ho avuto qualche secondo per scegliere come tirare: davanti avevo un portiere che mi conosceva perfettamente (Buffon, ndr) e dovevo inventarmi qualcosa. In quell’esecuzione c’è stata tecnica, questo è sicuro, non penso invece ci sia stata follia. Un rigore si può sbagliare, ma in quel momento è quello che dovevo fare”. E sulla sua sfortunata testata a Materazzi ha commentato: “Non sono per niente fiero di quello che ho fatto, ma fa parte del mio percorso”.